CITAZIONE (papepi @ 27/10/2011, 09:18)
magari fai dei bellissimi lavori anche solo nei ritagli di tempo ma trovo che poi alla fine ti accontenti e in questo caso sei anche un danno per tutti gli altri che invece si sbattono per non essere sottopagati
Dunque, se questa affermazione è rivolta a me personalmente, te la sbatto indietro violentemente, perchè è da 20 anni che faccio questo lavoro e non lo faccio di certo nei ritagli di tempo.
Se invece si tratta di un'affermazione generale rivolta a chi veramente si comporta così ti dico: e allora? Di gente così ce ne sarà sempre.
Vuoi sapere cosa intendo per "chi di dovere"? Il governo. Punto.
Solo il governo ha il potere di legiferare a nostro favore.
Senza una serie di LEGGI o REGOLAMENTI che tutelino il nostro lavoro saremo sempre alla mercè di chi vuole sfruttarci o di chi lavora sottocosto pur di portare a casa un tozzo di pane per sfamare la propria famiglia.
Inoltre quali sarebbero i nostri diritti? Avere una vita dignitosa? Essere giustamente retribuiti per il lavoro che si fa? Poter accedere al credito (per esempio il mutuo per la casa) senza essere strozzati dagli interessi perchè non possiamo dare le garanzie di una busta paga a tempo indeterminato (sempre che ci venga concesso ovviamente)?
Questi sono tutti diritti di chiunque. Quindi di cosa stiamo parlando?
Se parliamo di autotutelarci credo che qui dentro tutti lo facciano, lo faccio io, lo fai tu, lo fanno gli altri, chi con maggior successo chi con minore successo. Ma mi pare che questa discussione vertesse su un diverso discorso, cioè quello della tutela verso i lavoratori del fumetto, l'illustrazione e le arti creative (figurative e non) in generale.
Quindi parliamo di un'entità superiore (un sindacato, un'associazione di categoria o simili) che si impunti per ottenere migliori condizioni di trattamento per tutti noi.
E come ho indicato io un'entità del genere c'è già. Ma le manca il POTERE.
Noi nel nostro piccolo possiamo usare solo il nostro potere commerciale, più sei richiesto e fai vendere e più hai possibilità di trattare, ma non tutti hanno questo potere.
Ti faccio un esempio: se il polo petrolchimico di Marghera decide di incrociare le braccia e di scioperare ad oltranza, il paese va nella merda, perchè mancherebbe la fornitura di benzina e gasolio a metà del paese, con conseguente paralisi di tutte le attività commerciali e industriali.
Questi avrebbero il potere di far sentire la propria voce.
Se scioperiamo noi, fossimo anche 2 milioni di lavoratori, chi ne farebbe le spese? Gli editori? La popolazione? Già l'editoria italiana è all'orlo del collasso, aggingi inoltre che viviamo e lavoriamo in un paese in cui il piacere per la cultura sta toccando i minimi storici, va da se che il potere contrattuale che avremmo come "categoria" è pressapoco pari allo zero.
Ci vorrebbe un contratto standard nazionale che stabilisca delle tariffe minime per chiunque, dal più piccolo e sconosciuto dei disegnatori al più grande e famoso, ma la vedo un po' una utopia.
Proprio qualche tempo fa parlavo con un amico ingegnere di questi argomenti e lui mi ha confermato che benchè ci sia un'associazione di categoria con un tariffario stilato e ben preciso, questo viene rispettato da pochi, e chi lo rispetta si vede comunque surclassato da altri che se ne fregano ed arrivano a lavorare anche a costo zero, o peggio, in perdita pur di accaparrarsi il lavoro (di solito nel pubblico) per fare curriculum.
Quindi anche questo mi fa capire che avere un'associazione di categoria serve a ben poco se poi gli stessi associati non rispettano (e fanno rispettare) le loro stesse regole.
Quindi purtroppo sta totalmente a noi tutelare i nostri interessi, rifiutandoci di lavorare al di sotto di una paga minima, vedendo riconosciuti i diritti d'autore (utopia) e pretendendo pagamenti regolari e in tempi rapidi. Se TUTTI si comportassero così, allora le cose andrebbero meglio, ma oggettivamente non sarà mai così.
So che dico cose scomode e che danno fastidio, ma la realtà è questa.
E non aggiungo altro perchè mi pare di aver chiarito per bene il punto.
Ciao a tutti.